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AFT
 
   

- La cultura fotografica in Italia oggi -


A 20 anni dalla fondazione di
AFT Rivista di Storia e Fotografia
una giornata di studi promossa da Archivio Fotografico Toscano.
Approcci disciplinari e tendenze della ricerca.
 


Un conversazione con Sauro Lusini (Archivio fotografico Toscano)

-20 anni di pubblicazioni di AFT
E’ cambiato il modo di parlare di fotografia...

-Certo c'è più consapevolezza!
Il numero di persone che si occupano del problema è più alto.
Se per esempio nell'85 anno di inizio di pubblicazione di AFT le persone direttamente interessate di fotografia - in termini di critica e di storia erano pochissime, oggi certo sono molto più numerose.
Ovviamente il linguaggio ha subito dei cambiamenti e probabilmente per ogni tipo di specializzazione.

E’ ben diverso se a parlare di fotografia è qualcuno che se ne occupa - e può essere Storico o Antropologo che intende documentare la sua materia, e questo lo fa ormai con una competenza specifica.
E probabilmente il variare delle problematiche in questo senso ha coinvolto le modalità dei linguaggi.
Ma non dimentichiamo che nelle Università Italiane tra le varie Discipline ed Accademie – esistono attualmente una quarantina ed oltre di insegnamenti e docenti che si occupano di fotografia.

Quindi la competenza e la consapevolezza degli argomenti affrontati comincia ad essere dal punto di vista critico e metodologico molto più ampia. Nei primi anni 80 quando l’Archivio iniziò l’attività i temi della catalogazione del materiale erano tutti da definire, oggi non è più così.
La consapevolezza sulle metodologie che attengono i criteri della conservazione ed i criteri della manipolazione del materiale ed il concetto di patrimonio fotografico – e di raccolta di immagine fotografica, tutti questi aspetti sono acquisiti, si tratta solo di portarli ad un livello di competenza e di conoscenza maggiore.

Allora, negli anni 80 esisteva poco e quel poco a livello di consapevolezza molto spesso non era per niente funzionale. Una delle prime questioni che si posero fin da allora era come creare una attenzione alla fotografia in sé autonoma, rispetto ad uno studio della fotografia che fino a poco tempo prima era in relazione ad altro - la fotografia che documenta il patrimonio d'arte, la fotografia dei fatti della storia.

-Nel momento in cui si dichiarano gli interessi della rivista si specifica che
' intendono occuparsi di storia della fotografia e fotografia e storia....'

-La congiunzione può risultare ambigua! Si certo, è sia Storia della Fotografia che la Fotografia nel contesto della Storia, perchè finalità ed intenzioni che la rivista fin dal primo numero intrattiene sono duplici.

A livello istituzionale dare la consapevolezza del patrimonio e dunque creare le professionalità che inducono alla conoscenza delle procedure da adottare per la sua tutela.
In secondo luogo andare ad una riflessione sulla fotografia ma in un contesto più ampio e di dialettica culturale.

La fotografia può essere inserita nel contesto della cultura in generale come strumento di dibattito, come situazione (ed occasione) che interviene direttamente nei fatti culturali e sociali - nella storia - sia come documentazione o come momento agente che intrattiene e modifica gli aspetti della comunicazione e delle immagini.

La recente giornata di studi “ La cultura fotografica in Italia oggi” metteva insieme gli aspetti di cultura e fotografia richiamandosi appunto a questa distinzione.


-Una delle preoccupazioni in AFT è stata quella di sviluppare un dialogo fra fotografia ed etnologia o meglio tra fotografi ed antropologi...

-Fin dagli inizi, subito dopo le mostre degli Alinari (1976 ) quando si cominciò a riflettere intorno alla costituzione dell’Archivio venne creato un gruppo di studiosi che operava nella definizione di questo progetto.
Gli studiosi avevano come referente e come disciplina specifica la Storia piuttosto che i problemi tecnici dei materiali.
In seguito nell'allargamento del Comitato Scientifico è stata inserita una persona che si occupa espressamente di Antropologia Visuale.
Ma fin dagli inizi tra i nostri collaboratori più attenti vi sono stati studiosi per esempio dell'immagine Coloniale. Per dire che l'attenzione su determinati aspetti nasce dalle componenti che hanno operato concretamente nella definizione del progetto (e nelle sue possibilità di sviluppo).


-Nella molteplicità degli interessi della rivista vi è una attenzione agli studi sulla comunicazione visiva.

-Si! L'Antropologia Visuale è uno dei possibili sguardi, forse uno tra i più interessanti.
Ma noi non abbiamo fatto altro che andare a trovare l'aggancio tra Fotografia ed Antropologia Visuale.
Abbiamo semplicemente utilizzato uno sviluppo che già esiste, uno sguardo specifico del fotografare, dandogli una sua collocazione istituzionale.


-Archivio - fototeca - museo - collezioni -
‘ La fotografia rimane un oggetto teorico che reagisce in modo riflessivo contemporaneamente sul progetto critico e sul progetto storico ‘ ....

-L' Archivio Fotografico Toscano ha una dotazione abbastanza interessante dalla metà dell'Ottocento fino ai giorni nostri. Il grosso problema è che acquisendo fondi e fotografi - le quantità sono anche molto elevate con relative difficoltà a riuscire a sistematizzare correttamente.

Quando è stato istituito l’Archivio Fotografico le metodologie informatiche erano ancora attente ai dati. Si trattava di procedere con la catalogazione che mettemmo subito a punto fin da allora e come supporto di analisi la ‘ Scheda f ‘ finalizzata a questa acquisizione.
Oggi si integra con l'acquisizione digitale e con la disponibilità in rete.
Le variazioni delle metodologie di accesso alle raccolte e quindi la disponibilità di metterle in rete sono molto attente alle variazioni delle tecnologie. E’ stato fatto anche un convegno in proposito, riprendendo e definendo questo aspetto –
l’ acquisizione digitale' - come valore aggiunto sia nella gestione delle raccolte, ma anche come valore aggiunto dell’enorme possibilità di moltiplicare l’ accesso all’ informazione.

Da allora insieme alla catalogazione si è resa disponibile la messa in rete di immagini. C'è un progetto in corso che consiste nel mettere in rete una selezione di immagini, parte delle nostre collezioni riferite alla città di Prato, dall' Ottocento agli anni 50, evidenziando le mutazioni che sono intervenute nel costume, attraverso i fatti e gli eventi - resi accessibili e consultabili.

L'altro aspetto della catalogazione è quello della creazione di nuclei di informazioni accessibili chiamate Banche Dati. Di queste, in parte una già attivata riguarda la Banca dati Fotografi, cioè uno strumento disponibile in rete dove si accede per verificare l’esistenza e l’attività dei fotografi.
La banca dati che abbiamo attivato riguarda la Toscana, in prevalenza Firenze.
Si tratta di una banca dati in progress con l’immissione costante di informazioni e di notizie utili intorno all’attività dei fotografi.

Un'altra riguarda il censimento dei fondi fotografici della Regione.
Vista la dispersione e la difficoltà di sapere dove i materiali si trovano, verrà realizzato un censimento dei Fondi Fotografici che sono disponibili presso Enti ed Istituzioni.

Lo scopo è di creare un modello integrato di catalogazione:
- La banca dati dei fotografi - abbinati ai - Fondi Fotografici - per offrire tutte le informazioni che indicano dove quella data immagine di quel autore possa essere reperita, che tipo di materiale ho presso quella sede, sapere se si tratta di duplicati semplicemente, se sono soggetti…

Questa attualmente è la nostra soluzione al problema del miglioramento della conoscenza delle fonti tesa a favorire una azione istituzionale volta ad identificare le fonti e a renderle accessibili.


-Da più parti delle critica si avverte la necessità di frequentare il contemporaneo...
giustificando che c'è una nuova consapevolezza da parte degli storici contemporanei, l'abitudine a frequentare questi complessi documenti e confrontarsi con il cinema e la televisione...

-Si questa è una affermazione interessante di Giovanni De Luna che invita lui storico – a sostenere che oggi nella Storia Contemporanea per chi voglia allargare il suo orizzonte conoscitivo e voglia occuparsi di oggetti storiografici di questo tipo, 'l'indispensabilità del ricorso alle fonti fotografiche ‘.

Gli storici sono sempre stati attenti alla fotografia.
La fotografia ormai non è più qualcosa che va ad aggiungersi, ma è un documento autonomo che in alcuni settori è in grado di portare notizie ed informazioni diverse e a costituire un riferimento di studio importante quando analizza specificamente aspetti collegati e particolari.


-I luoghi della critica fotografica....
Cosa ne è dell' attività espositiva di AFT nel contemporaneo

-Nel contemporaneo abbiamo studiato la formula dei ' Quaderni di Fotografia ' che -Aft- a scadenza bimestrale pubblica.
Ma si trattava di un contemporaneo relativo questo dei Quaderni, perchè certo sono fotografi di oggi, ma fotografi affermati: Patellari, Carmi, Camisa.
Siamo stati interessati alle giovani produzioni: Virdis, Castelli, Fiesoli... abbinando alla loro mostra un Quaderno di Aft, (nella precedente versione bimestrale). Esperienza questa che in futuro potremo riprendere.


-La necessità di digitalizzare gli archivi e di mettere in rete una quantità di immagini....

-Il problema importante della digitalizzazione è di metodologia, perchè vista la facilità con cui si possono utilizzare queste tecnologie - facilità, spesso significa poterle utilizzare secondo livelli differenti .

Anche acquisire in formato digitale pone il problema della conservazione.
Che è duplice: conservazione dei supporti e conservazione delle tecnologie.
Il problema che si pone è dunque di consapevolezza che questi problemi esistono - e attendono ad una soluzione.
Non solo di conservazione dei supporti su disco dunque - ma anche dei software e dei sistemi operativi che permettono - oggi di acquisire - e nel tempo anche di leggere e di consultare.
Queste sono operazioni molto costose e richiedono professionalità, impegno ed investimenti.

Stiamo pensando tra le attività editoriali dell' Archivio, alla redazione di un manuale utile per chi opera nel settore.
Un manuale che ha per argomento l'impiego della digitalizzazione - quando, dove e perchè intervenire - che tipo di materiale usare. Perchè i materiali di archivio sono vari, dalle lastre di vetro spesse svariati centimetri alle stampe ad album, a fotografie incorniciate. Ci sono moltissimi materiali e di volta in volta ed in ragione dei materiali che tipo di operazione mettere in atto.

Rimane il problema sostanziale - della comunicazione - di inserire il tutto in un discorso di scambio e di informazione e di collegamento tra le varie realtà.


-Una delle conclusioni del recente convegno - La cultura fotografica in Italia oggi ....
" Dovremmo in seguito tendere alla costituzione, alla attivazione di una sorta di sistema nazionale, una sorta di rete museale della fotografia che più efficacemente potrebbe assumere e svolgere quelle funzioni di orientamento e di coordinamento e di sostegno alle diverse iniziative....

-Si è così.
La consapevolezza istituzionale della storia del patrimonio è importante come prospettiva.
Ma in questo momento abbiamo aperto ad una seconda tematica richiamando in questo senso la proposta di cui l' Archivio è il soggetto proponente ma non il solo, per la costituzione della ‘ Comunità degli Studiosi ‘ – una libera associazione per lo Studio della Fotografia che sarà autonoma come un soggetto privato.

 
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